DVA = Détecteur de Victimes d’Avalanche, letteralmente “localizzatore di vittime di valanga”
ARTVA = Apparecchio per la Ricerca delle Travolte nella VAlanga. Anche se la sigla DVA è più utilizzata a livello internazionale, in Italia i dispositivi antivalanga sono noti come ARTVA.
Nel 1940 l’ingegnere F. Bächler aveva proposto di inserire degli emettitori elettromeccanici nella dotazione dei militari esposti ai pericoli della montagna invernale.
Ma fino al 1960 l’idea di Bächler non venne messa concretamente in pratica, e solo nel 1968 J. Lewton sviluppò negli Stati Uniti il primo sistema emittente/ricevente sulla frequenza di 2.275 kHz (sistema Skadi), che dall’inverno 1970 venne utilizzato dagli addetti alla sicurezza della stazione sciistica di Aspen.
Quasi nello stesso momento, la società svizzera Autophon AG sviluppò – su commissione dell’esercito svizzero – il primo VS68 e poi il DVA75 “Barryvox”, attivo sui 475 kHz.
Alcuni di questi apparecchi funzionano ancora…
Nello stesso periodo, in Austria nacque il “Pieps 1”, che operava sui 2.275 kHz. Siccome i due dispositivi risultavano assolutamente incompatibili perché operavano su frequenze troppo diverse, alcuni produttori costruirono degli apparecchi che potevano lavorare su entrambe le frequenze.
A quel punto, Ortovox presentò il suo primo Artva, il F2:
Pieps propose il Pieps 3 e il DF, che però fornivano prestazioni nettamente inferiori a causa delle due frequenze su cui lavoravano.
Finalmente, grazie all’impegno della CISA (Commissione Internazionale di Soccorso Alpino) e della DIN (Deutsche Industrie Norm), nel 1984 venne definita un’unica frequenza ufficiale europea, quella dei 457 kHz. Questa normativa europea ha finito per essere applicata a livello mondiale, e ormai tutti gli Artva presenti sul mercato internazionale lavorano sulla frequenza dei 457 kHz.
Questa frequenza è stata scelta per le sue proprietà fisiche, e perché la qualità della neve – e persino del ghiaccio – vi esercita un’influenza talmente minima da non essere avvertita.
Fino al 1977 gli Arva ebbero una sola antenna, che serviva a emettere e a ricevere il segnale in modalità analogica.
Alcuni prodotti, come l’Option 8000 della Nic Impex, o il F1 Focus della ditta Ortovox, entrambi usciti nel 1989, anticiparono la successiva evoluzione degli Artva, permettendo di “visualizzare” la linea di flusso elettromagnetico per mezzo di un diodo; in seguito, la generazione degli M1 e M2 permetterà di leggere la distanza su uno schermo.
La precisione di questi apparecchi – basata sull’intensità del flusso – era già abbastanza buona, ma il risultato era ancora nettamente dipendente dall’abilità del soccorritore nell’interpretare le informazioni.
Nel 1994 uscì il famoso Barryvox VS2000, apparecchio concepito dalla Girsberger Electronik AG su mandato dell’Autophon AG. Grazie alla sua robustezza e alle sue prestazioni, divenne rapidamente un riferimento nell’ambiente alpinistico: è l’unico Artva in grado di raggiungere la portata di 120 metri!
Attualmente viene ancora utilizzato nei soccorsi quando serve un apparecchio che lavori ad ampio raggio, come nel caso di ricerche con l’elicottero.
Tutti gli apparecchi presentati fin qui fanno parte del museo dell’Artva e dovrebbero davvero essere mandati in pensione, proprio per semplificare la ricerca e renderla più efficace: ne va della vita di moltissime persone!
Negli Stati Uniti, nel 1997 la BCA propose il primo Artva digitale a doppia antenna: il Tracker DTS:
il gradimento del pubblico americano fu unanime e, dando impulso al mercato, favorì importanti e promettenti sviluppi nel campo della ricerca, allo scopo di semplificare la ricerca. L’inverno del 1999 vide la comparsa del famoso Opto3000, primo dispositivo analogico e digitale a doppia antenna elaborato dalla ditta svizzera Ascom in collaborazione con la Mammut.
Per diversi anni l’Opto3000 e il Tracker DTS si divisero il mercato dell’Artva a doppia antenna.
Gli Artva a doppia antenna sono fra i dispositivi che tra poco dovrebbero essere accantonati…
Nel 2003, Pieps propose il DTS, il primo dispositivo a tripla antenna, unicamente digitale, corredato dal sistema DSP (Digital Signal Processor).
Lo seguì, nel 2006, il Pulse Barryvox – prodotto anch’esso dal tandem Ascom/Mammut – primo apparecchio a tripla antenna sia analogico che digitale, sempre con sistema DSP.
Il sistema DSP permette al microprocessore di isolare l’algoritmo di ogni singolo segnale attribuendogli un’identità propria. È proprio grazie al DSP che l’Artva è in grado di stabilire un elenco delle vittime – certi apparecchi possono persino seguire un segnale a scelta –, e di oscurare un segnale quando l’operatore lo richiede per potersi concentrare sul successivo, permettendo di risolvere assai più agevolmente le situazioni con molte vittime.
Nel 2008, la Ortovox lanciò l’S1, che proponeva un nuovo modo di leggere sullo schermo la progressione del soccorritore sul terreno. Contemporaneamente, Nic Impex propose la serie ARVA 3 axes e ARVA Evo3.
Nella stagione invernale 2009/2010 la Mammut lanciò la versione 3.0 del Pulse Barryvox, aggiornamento che, oltre a offrire un notevole miglioramento delle prestazioni e della comodità di lettura, permette di scegliere il profilo dell’utilizzatore tra vari gradi, da “principiante” a “professionista”. Questa nuova versione del firmware – che può essere caricata su tutti i modelli precedenti del Pulse, venne accolta assai favorevolmente dal mercato.
il « 3+ » di Orthovox, DVA di base con funzione di marcaggio della vittima
L’inverno 10-11 ha visto l’arrivo del « Tracker2 » della BCA
L’inverno 2011-12 è stato un anno pieno di novità:
E’ arrivato il « Element Barroyox », versione “basic” del « Pulse Barryvox ». Sesto apparecchio della marca svizzera dagli esordi, questo nuovo DVA ha un profilo di base, originato dal profilo semplice del Pulse, senza la possibilità di modificar nulla. Comunica con il « Pulse Barryvox » e l’ « ARVA Link » grazie alla seconda frequenza W-Link, e il software puo essere aggiornato.
Nel Pulse Barryvox è disponibile l’aggiornamento 3.2, con delle interessantissime novità anche per la sicurezza di colui che ricerca, come la modalità le « SEND Soccorso», che permette di bloccare in stand-by l’emissione del Artva mentre il soccorritore è in movimento, o come una sorta di ‘guida acustica’ brevettata che si puo’ trovare nella modalità ‘semplice’ (ma che si ritrova anche nell’Element Barryvox). Con questo aggiornamento si puo’ usare anche le pile al Lithium e il Pulse riconosce il tipo di pile usato.
Nic impex presenta l’ « ARVA Link», e l’« Axis », versione semplificata del Link.
Orthovox presenta l’« S1+ », versine migliorata dell’S1, con il Sistema ‘Smart Antenna’. Questo Sistema permette di riconoscere la posizione dell’apparecchio mentre è in emission e sposta l’emissione sull’antenna che è meno in verticale, per facilitare la ricezione del primo segnale. Se il DVA è in posizione orizzontale, l’antenna in emission sarà la piu’ grande, in caso sia in vertical l’emissione sarà effettuata dall’antenna media.
Inverno 2012/13: Pieps presenta il « DSP Tour », versione semplificata del « Pieps DSP ».
Inverno 2013/14: Molte novità sul mercato:
Orthovox « 3+ » : l’aggiornamento dell’inverno 13/14 permette al Artva di usare il sistema « Smart Antenna ».
Dopo la prima versione, l’apparecchio è stato modificato per evitare l’inconveniente della fuoriuscita accidentale delle pile.
Ortovox presenta lo « Zoom+ », apparecchio a 3 antenne di fascia economica, sempre con il sistema « Smart Antenna ».
Inverno 2014/15: Pieps presenta 2 DVA, il « DSP Pro » (nero) e il « DSP Sport » (verde), versione semplificata.
ARVA presenta un Artva di fascia economica a 3 antenne, il « Neo ».
BCA presenta il « Tracker3 », con 3 antenne, senza DSP.
Mammut ha presentato un nuovo aggiornamento (4.0) per il Pulse Barryvox, che di fatto rivoluziona la ricerca degli ultimi 3 metri, con un sistema di ‘guida assistita’ ultrarapida per il soccorritore, per evitare di ‘perdersi’ nella fase finale della ricerca. Il soccorritore è guidato attivamente nell’esecuzione della ricerca a croce, indicando sia visivamente che acusticamente il punto in cui si deve tornare indietro, fino a segnalare l’esatto punto di sondaggio. Questa ‘guida assistita’ è stata premiata all’ISPO a Münich nel gennaio 2014.
Oggi tutti i principali produttori propongono dispositivi digitali a tripla antenna.
Il modello standard attuale è quello a tripla antenna: oltre a garantire un avvicinamento molto rapido, permette grande precisione nella fase della ricerca dettagliata, visto che consente di stimare anche la profondità senza l’inconveniente delle imprecisioni dovute ai falsi massimali caratteristici dei modelli ad antenna singola e doppia. Quando compare l’indicazione di distanza minima, il soccorritore si trova dunque sulla verticale della vittima. Ovviamente l’utilizzatore deve comunque portare con sé sonda e pala!
In più, gli Arva di nuova generazione offrono la possibilità di aggiornamento del software: ciò permette di utilizzare un programma completo di migliorie e innovazioni senza essere costretti a cambiare il dispositivo. Un ottimo investimento!