Secondo la normativa, ogni Artva deve inviare il suo segnale per un minimo di 70Ms fino a un massimo di 400Ms, e il tempo fra un impulso e l’altro non deve superare i 1300Ms.
Questo permette ai produttori di avere un po’ di margine affinché il loro dispositivo possa emettere il segnale nel tempo massimo di 1,3 secondi. Gli Artva moderni hanno una durata d’impulso relativamente breve e più o meno rapida, adatta alla ricezione digitale, in cui al microprocessore moderno basta un segnale breve per calcolare e aggiornare i dati sullo schermo. Inoltre, un segnale breve e non troppo ravvicinato richiede poco spazio nella “finestra” di emissione, e lascia più spazio agli altri segnali.
Contemporaneamente, certi vecchi modelli di Artva ancora molto diffusi, come l’F1, l’F1 focus, il VS68 e il VS 2000, emettono un impulso molto lungo (fino a 400Ms) e lento, perché erano stati concepiti per la ricerca con segnale audio analogico. Siccome questi segnali durano parecchio, possono sovrapporsi ad altri segnali, come può avvenire nel caso di “seppellimento multiplo complesso” (dalle 3 vittime ravvicinate in su) e che può creare difficoltà di localizzazione a molti apparecchi. In più alcuni dispositivi, oltre ad avere una durata d’impulso lunga, hanno anche un segnale che non si interrompe tra un impulso e l’altro (difetto inudibile) e che crea in questo modo una specie di “nebbia magnetica” che disturba notevolmente la lettura dei segnali da parte degli Artva dotati di sistema DSP. Queste sono le ragioni per cui l’uso di questi apparecchi di vecchia generazione crea grosse difficoltà nella gestione e nella localizzazione automatica delle vittime.
L’unica soluzione ragionevole per tutti sarebbe quella di sostituire i vecchi Artva con degli apparecchi a tre antenne, gli unici dispositivi che permettono di effettuare una ricerca in modo veramente semplice e assai rapido. Nell’attesa che tutti i vecchi Artva vengano aggiornati, va detto che solo la combinazione della modalità analogica con quella digitale permette sempre di risolvere tutte le situazioni complesse di cui abbiamo parlato poco sopra.
Il Pulse Barryvox propone questa opzione, in modalità avanzata. In più, il Pulse permette anche di utilizzare la ricerca in modalità puramente analogica attivando la modalità di soccorso Tone-only-mode: bisogna portare l’Artva dalla modalità OFF (spento) a quella >SEARCH (ricerca) mantenendo schiacciati i due tasti laterali: in questo modo la modalità analogica è garantita anche se lo schermo è rotto o il sistema digitale è in panne.